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Brevemente risplendiamo sulla terra
Gianna Parisse
10 aprile – 31 maggio 2025
a cura di Nicoletta Provenzano
inaugurazione 10 aprile ore 18
La galleria Heimat è lieta di presentare la mostra personale di Gianna Parisse Brevemente risplendiamo sulla terra, a cura di Nicoletta Provenzano.
La mostra, ispirata dal romanzo di Ocean Vuong da cui prende il titolo, espone un nucleo di fotografie di grande formato e immagini proiettate appartenenti all’archivio Mundus, indagine sui luoghi di Amatrice dopo il terremoto del 24 agosto 2016. Nell’osservazione e classificazione di alberi, pietre e oggetti quotidiani familiari, l’artista, tramite l’uso di uno scanner, cattura l’impressione atmosferica e restituisce una presa di realtà avvolta in un abisso di luce, dal quale emergono le tracce di una materia memoriale un attimo prima che si perdano nei mutamenti del vivere.
Abbacinati da un universo conosciuto che risplende nella fragilità dell’esistenza, i soggetti delle opere di Gianna Parisse sono testimonianza di una presenza aleggiante nell’aria, profonda quanto una nebbia lucente.
Nelle corporeità vegetali, minerali e oggettuali stagliate nel bianco, l’artista ricompone i frammenti di ciò che resiste al tempo e allo spazio, sospendendoli per confortare e ristabilire la loro identità vulnerabile e caduca.
I rami spogli di un meleto, pietre e antiche stoviglie compongono un ritmico procedere in tre tempi che sembra dilatare l’esperienza terrena in una sfumatura sfuggente e risplendente, consegnandola ad un intreccio rifondato tra natura e umanità.
Sperduti nel bagliore, le orme segniche degli oggetti e degli elementi di natura diventano gli ultimi fulgori infranti consegnati alla leggerezza, che ora condensano una materia cosmica, si fanno limine tra abisso e immensità, tra aprico e opaco.
Nella mostra Brevemente risplendiamo sulla terra Gianna Parisse cattura istanti di un mondo soffuso di ricordi, di mutamenti e rovesciamenti, un universo di natura e di oggetti familiari che perdono i contorni per sopravvivere come desiderio di purezza e atto di resistenza.
Galleria Heimat
Associazione Archivio Marilù Eustachio
Vicolo del Cinque 24 - Roma
info@galleriaheimat.com
www.galleriaheimat.com
Orari: martedì – sabato dalle 11:00 alle 19:00
Glass Ceiling
esposizione d'arte, performance, talk
a cura di Wind Mill per spazio espositivo La Vaccheria
inaugurazione 8 Marzo 2025 ore 17,00
fino al 12 aprile 2025
In occasione della Giornata Internazionale per i diritti delle donne, si inugura la mostra GLASS CEILING in coincidenza con la pubblicazione del Glass Ceiling index 2025. Il settimanale The Economist ha creato il Glass-Ceiling Index nel 2013, indicatore del soffitti di cristallo in 29 paesi. Questo viene aggiornato annualmente elaborando i dati provenienti da varie organizzazioni, inclusa la Commissione europea. Il progetto espositivo Glass Ceiling, vuole porre l'accento su questo tema poco conosciuto attraverso il lavoro di 35 artiste invitate le quali con le loro opere intendono promuovere una maggiore consapevolezza nelle donne circa le loro opportunità nella società in ambito lavorativo e non. Le 35 artiste del Women Visual Artists Database, progetto della no profit Wind Mill di Roma, sono tutte residenti sul teritorio, ma hanno una origine internazionale che dà alla mostra un respiro multiculturale:
Minou Amirsoleimani, Carolyn Angus, Evelyne Baly, Marina Buening, Priscilla Burke, Emanuela Camacci, Fabiola Cenci, Karmen Corak, Kristien De Neve, Francesca di Ciaula, Marilù Eustachio, Stefania Fabrizi, Stella Gallas, Anita Guerra, Fariba Karimi, Giusy Lauriola, Emanuela Lena, Carolina Lombardi, Adele Lotito, Roberta Maola, Camelia Mirescu, Patrizia Molinari, Daniela Monaci, Mahshid Mussavi, Elly Nagaoka, Gianna Parisse, Daniela Perego, Claudia Quintieri, Giulia Ripandelli, Paola Romoli Venturi, Lucia Sapienza, Silvia Stucky, Olga Teksheva, Cinzia Tellarini, Laura Vdb Facchini
Il progetto si è ispirato anche alla ricerca dell'artista Lucia Sapienza sul tema “Una stanza tutta per sé” di Virginia Woolf. Esiste un Glass Ceiling, metafora coniata nel 1978 da Marilyn Loden, anche nel mondo dell'arte. L'esigenza per le artiste e le donne, diventa quindi non solo avere una “stanza” ma far diventare il soffitto di cristallo il pavimento sul quale camminare. La manifestazione avrà al suo interno eventi di grande interesse come l'Art Action Ecce Domina Glass Ceiling, che si svolgerà proprio in occasione dell’inaugurazione della mostra e alla quale parteciperanno le artiste:
Carolyn Angus, Evelyne Baly, Marina Buening, Fabiola Cenci, Petra de Goude, Anita Guerra, Emanuela Lena, Roberta Maola, Camelia Mirescu, Daniela Monaci, Mahshid Mussavi, Giulia Ripandelli, Anna Maria Rocchi, Lucia Sapienza, Cinzia Tellarini.
Progetto DECLINAZIONE FEMMINILE/MASCHILE per il Women Visual Artists Database, Ecce Domina e Ecce Dominus performance che di volta in volta puntano l'accento su temi specifici.
Il 16 Marzo alle ore 16,30 si terrà il Reading di Poesia dal titolo DONNE IN AZIONE E PAROLE #25, a cura di Patrizia Chianese, organizzato con Roma Centro Mostre, con la partecipazione di: Lucianna Argentino, Antonella Carfora, Enza Cigliano, Laura Colombo, Rossana Coratella, Stefania Di Lino, Laura VdB Facchini, Raffaella Lanzetta, Maria Teresa Laudenzi, Carolina Lombardi, Camelia Mirescu, Rossella Seller, Maria Grazia Savino.
Il 21 Marzo alle ore 17,00 si terrà l’incontro con la scrittrice Tea Ranno, autrice di "Avevo un Fuoco dentro", e l'artista australiana Viginia Ryan con le sue opere, moderatrice Laura VdB Facchini per parlare su "storia di un dolore che non si può dire".
Ci saranno performance, talk, conferenze, in date ancora da definire, per concludere con il finissage e una performance gioiosa ed ironica dal titolo Stella tra le stelle di Francesca di Ciaula, il 12 aprile.
La mostra e gli eventi, action ect. saranno documentati da una pubblicazione in edizione digitale, scaricabile gratuitamente dal sito www.windmillart.it
spazio culturale La Vaccheria orari: lunedi chiuso, martedi, mercoledi, giovedi 09-13, venerdi, sabato, domenica 09-19
We Art Open
25 gennaio – 15 febbraio 2025
Spazio Spuma, Venezia
un progetto di No Title Gallery in collaborazione con Venice Art Factory
a cura di Silvia Previti
Il panorama delle arti contemporanee si arricchisce ulteriormente con l’ottava edizione di We Art Open, il concorso internazionale promosso da No Title Gallery, che continua a distinguersi come una piattaforma imprescindibile per il talento artistico emergente e non. Con 20 finalisti provenienti da tutto il mondo, questa edizione si conferma un crocevia di culture, linguaggi e visioni, dove il dialogo tra passato e futuro prende vita attraverso opere che sfidano le convenzioni e aprono nuovi orizzonti.
Il We Art Open non è solo un concorso: è un motore pulsante che alimenta la creatività globale e offre agli artisti un’occasione unica per lasciare un segno tangibile nel panorama dell’arte contemporanea. Ogni edizione racconta storie di passione, innovazione e sperimentazione, celebrando il coraggio di quegli artisti che osano rompere i confini della tradizione per costruire un linguaggio artistico radicalmente nuovo. Le opere selezionate in questa ottava edizione rappresentano un manifesto collettivo, una fotografia dello stato attuale dell’arte e delle sue potenzialità future. Dalle installazioni e le performance alla pittura digitale, dai video alle sculture concettuali, la diversità dei medium utilizzati è lo specchio della nostra complessità sociale e culturale.
Ogni creazione invita lo spettatore a esplorare le molteplici sfaccettature della condizione umana, offrendo uno sguardo audace e trasformativo sul nostro tempo.
Con questa edizione, il We Art Open conferma il suo ruolo centrale nel plasmare il destino dell’arte contemporanea, dimostrando ancora una volta che il futuro dell’arte è nelle mani di coloro che sanno vedere oltre l’ordinario. Il viaggio continua, e con esso, la promessa di un’arte che non smetterà mai di sorprenderci e ispirarci.
The contemporary art scene is further enriched with the eighth edition of We Art Open, the international competition promoted by No Title Gallery, which continues to stand out as an essential platform for emerging artistic talent. With 20 finalists from all over the world, this edition confirms itself as a crossroads of cultures, languages, and visions, where the dialogue between past and future comes to life through works that challenge conventions and open new horizons.
The We Art Open is not just a competition: it is a pulsating engine that fuels global creativity and offers artists a unique opportunity to make a tangible mark on the contemporary art scene. Each edition tells stories of passion, innovation, and experimentation, celebrating the courage of those artists who dare to break the boundaries of tradition to build a radically new artistic language.
The works selected in this eighth edition represent a collective manifesto, a snapshot of the current state of art and its future potential. From immersive installations to digital painting, from videos to conceptual sculptures, the diversity of mediums used reflects the complexity of our social and cultural fabric.
Each creation invites the viewer to explore the multifaceted nature of the human condition, offering a bold and transformative perspective on our time.
Spazio Spuma_Spuma Space for the Arts
Giudecca 800/R, Venezia
Gianna Parisse Mundus Patet
a cura di Flavia Parisi
14 dicembre 2024 - 24 gennaio 2025
opening: sabato 14 dicembre 2024 ore 18.00
La mostra presenta l’opera di Gianna Parisse Mundus Patet, esposta per la prima volta in Italia, un’installazione composta da diversi elementi fotografici, audio e video, che invita ad entrare in un percorso di ricerca poetica sul senso di un luogo: una casa e tutto ciò che la riguarda prima e dopo il terremoto di Amatrice del 2016.
L’installazione abita le tre sale del Centro Luigi Di Sarro, rispettivamente con una composizione di 171 scatti di pietre raccolte sul luogo oggetto della ricerca dell’artista; un tavolo, dove sono disposti due raccoglitori contenenti 340 scatti di oggetti in vetro, e di rami di alberi raccolti nel meleto della casa; una proiezione video (4’ 43”), la cui traccia sonora si diffonde nei tre ambienti espositivi.
L’opera si compone di frammenti volti a suggerire la dicotomia tra il sottile dialogo degli elementi antropici con elementi della natura, ed il silenzioso fragore della rottura del delicato equilibrio tra uomo e natura.
Il meticoloso lavoro di ricerca e cucitura dei numerosi frammenti operato da Gianna Parisse con l’uso di uno scanner portatile, di una macchina fotografica e di registrazioni audio, si risolve in un’installazione che, nella sua semplicità ed essenzialità, risulta immersiva e coinvolgente. Il titolo dell’opera, Mundus Patet, fa riferimento ad una antica festa romana, che avveniva il 24 agosto al Palatino e che celebrava il mondo dei defunti, ma soprattutto il nascosto, il suolo, la terra. Il 24 agosto è anche la data del terremoto di Amatrice.
La terra che ha accolto la casa per molti anni, la terra abitata dalla casa, muta, cambia il suo corso, e da luogo che accoglie diventa luogo che ingloba, che si riappropria di quanto è emerso. Il lavoro dell’artista restituisce l’intimità di quanto è stato sommerso, indaga gli interstizi e le vene scoperte dell’azione della natura sull’uomo, e dell’uomo sulla natura.
Centro Luigi Di Sarro
Via Paolo Emilio 28 00192 Roma
dal martedì al sabato h 16.00 - 19.00
o per appuntamento - chiuso festivi
www.centroluigidisarro.it
+39 063243513
info@centroluigidisarro.it