Il percorso di ricerca teorica e formale di Gianna Parisse parte dall’architettura, con una lunga esperienza nel campo della progettazione architettonica d’autore intrapresa con lo studio Archea, e approfondita con un dottorato dedicato alla relazione tra arte ed architettura e paesaggio (Architetture topografiche 2006). Dopo diversi anni questa prospettiva si sviluppa ulteriormente per entrare nei linguaggi e nelle metodologie delle arti visive, con il diploma in pittura (2017) e la specializzazione in tecnologia dei materiali cartacei all’Accademia di Belle Arti di Roma (2022).
La relazione tra i codici espressivi ed i temi dell’architettura e delle arti visive si manifesta nella produzione di Parisse attraverso la sperimentazione sulla materia, l’interazione tra tecniche diverse, e l’esplorazione in chiave poetica dei grandi temi della filosofia contemporanea. Il rapporto tra forma e significato, il senso di luogo e di tempo, la dialettica tra uomo e natura, entropia e memoria, vengono affrontati con il rigore di una ricerca formale e concettuale sempre aperta, che si manifesta attraverso soluzioni essenziali.
Trasformazioni, dissolvimenti, sparizioni di cose e natura affiorano dall’uso di mezzi espressivi di volta in volta differenti che, oltre alle molteplici possibilità generate dalla materialità della carta, comprendono altri medium come la fotografia, il video e la dimensione spaziale delle installazioni.
La fragilità dell’esistenza e la complessità della memoria personale e collettiva emergono dalla lettura dei fenomeni percettivi e fisici in cui siamo immersi, tra paesaggi terrestri e celesti, cartografie e classificazioni di elementi, reperti e resti, nebulose, ombre e corpi luminosi.
La sperimentazione sulle carte, materia viva, sensibile ed impressionabile, e sui colori naturali autoprodotti, sulle immagini elaborate digitalmente e sull’uso dello scanner per la registrazione dell’atmosfera e del movimento, sono lenti di ingrandimento usate dall’artista nella ricerca di senso della realtà e nell’esplorazione di una dimensione spaziale e temporale insolita, in cui riallacciare i fili della memoria.
Gianna Parisse's theoretical and formal research path starts from architecture, with a long experience in the field of signature architectural design undertaken with the Archea studio, and then deepened with a doctorate dedicated to the relationship between art and architecture and landscape (Topographical Architectures 2006). After several years, this perspective was further developed to enter the languages and methodologies of the visual arts, with a diploma in painting (2017) and a specialization in paper materials technology at the Academy of Fine Arts in Rome (2022).
The relationship between the expressive codes and themes of architecture and the visual arts is manifested in Parisse's production through experimentation with material, the interaction between different techniques, and the exploration in a poetic key of the great themes of contemporary philosophy. The relationship between form and meaning, the sense of place and time, the dialect between man and nature, entropy and memory, are addressed with the rigor of a formal and conceptual research that is always open, manifested through essential solutions.
Transformations, dissolutions, and disappearances of things and nature surface from the use of different expressive media from time to time that, in addition to the multiple possibilities generated by the materiality of paper, include other mediums such as photography, video, and the spatial dimension of installations.
The fragility of existence and the complexity of personal and collective memory emerge from the reading of the perceptual and physical phenomena in which we are immersed, between terrestrial and celestial landscapes, cartographies and classifications of elements, finds and remains, nebulae, shadows and luminous bodies.
Experimentation with paper, a living, sensitive and impressionable material, and with self-produced natural colors, digitally processed images and the use of a scanner to record atmosphere and movement, are magnifying lenses used by the artist in the search for meaning in reality and in the exploration of an unusual spatial and temporal dimension in which to reconnect the threads of memory.