Garage Olimpo
2015 - 2020
Stampa Fine Art, carta in fibra giapponese Kawanaka
libro 21 x 29 cm
inserto 91 x 63 cm

Garage Olympus
2015 - 2020
Fine art print, Japanese Kawanak fiber paper
book 21 x 29 cm
insert 91 x 63 cm

Negli anni Settanta/Ottanta, durante il regime militare di Videla in Argentina, scomparvero innumerevoli ragazzi - desaparecidos - rapiti e uccisi durante i cosidetti voli della morte in cui sedati, venivano gettati in mare, cancellando le loro identità e i loro corpi.
Il lavoro parla di Novanta giovani argentini tenuti in uno spazio di detenzione, Garage Olimpo, narrato dall’omonimo film di Marco Bechis nel 1999.
Un libro e un inserto raccolgono novanta fotografie di altrettanti teli bagnati, ognuno con il nome e la data di scomparsa di ciascuno ragazzo. I teli, unica traccia dei ragazzi in fondo al mare, da una parte restituiscono un’ultima loro drammatica presenza, dall’altra la mancanza del volto e corpo reali amplifica il dramma della cancellazione della loro identità, l’assenza di un corpo anche senza vita da restituire ai familiari.
Ulteriori infiniti teli sarebbero necessari per un analogo dramma, attualizzato nei recenti viaggi della speranza che quotidianamente attraversano il Mediterraneo, che al pari di un buco nero diventa luogo di cancellazione, sparizione e annullamento di vite, desideri e illusioni.

In the 1970s/1980s, during Videla's military regime in Argentina, countless young men - desaparecidos - disappeared, kidnapped and killed during so-called flights of death in which sedated, they were thrown into the sea, erasing their identities and bodies.
The work is about ninety young Argentines held in a detention space, “Garage Olimpo,” narrated by Marco Bechis' 1999 film of the same name.
A book and insert collect ninety photographs of as many wet tarps, each with the name and date of disappearance of each boy. The cloths, the only trace of the boys at the bottom of the sea, on the one hand restore a last dramatic presence of them, on the other hand the absence of their real face and body amplifies the drama of the erasure of their identity, the absence of even a lifeless body to be returned to their families.
Further endless cloths would be needed for a similar drama, actualized in the recent hope trips that daily cross the Mediterranean Sea, which like a black hole becomes a place of erasure, disappearance and annulment of lives, desires and illusions.

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