Corpi d’aria
2020
Progetto installazione
8 fotografie con scanner
70 x 50 (singola immagine)
26 monitor 16/9 verticali
100 x 160 cm (singolo monitor)
proiezione interna 200 x 320 cm
proiezione esterna

Corpi d’aria (Air Bodies)
2020
Installation project
8 photographs with scanner
70 x 50 (single image)
26 vertical 16/9 monitors
100 x 160 cm (single monitor)
indoor projection
200 x 320 cm
external projection

Scandire_registrare_volti immersi nello spazio_ pieno.
Siamo dentro un oceano di aria, viviamo di aria e dentro di lei. E’ intorno a noi, ci avvolge e ci abbraccia, trasmettendo suoni e frequenze luminose. Finché non ci pensiamo ci dimentichiamo, in realtà la tocchiamo e ne siamo toccati.
Lo scanner, o rivelatore ottico, è sensibile a questa atmosfera, è in grado di misurare e registrare corpi tridimensionali, il tempo del loro avvicinarsi e allontanarsi, il variare anche minimo del movimento e delle condizioni di luce.
Il progetto vuole evidenziare questa atmosfera, la sua presenza eterea che tutto avvolge e trasmette.
Coinvolgendo il visitatore, ripreso dallo scanner in una prima sala, e proiettandone l’immagine in una seconda, 26 video riproducono in una polifonia visiva i frammenti dei volti in movimento secondo una doppia sequenza ritmica.
Una serie di 8 fotografie, (70 x 50 cm) mostrano una mano fotografata con lo scanner posta ad una distanza progressivamente maggiore e costituiscono l’incipit dell’installazione che prevede, inoltre, una relazione con la città.
Immagini selezionate di Corpi d’aria, infatti, sono proiettate in dissolvenza incrociata sulle mura urbane di Roma. La loro consistenza intangibile mostra la qualità delle superfici sulle quali sono proiettate, diventando ancora più evanescenti e assimilando il corpo storico della città.

Scanning_recording_faces immersed in space_full.
We are inside an ocean of air, living by air and within it. It is all around us, enveloping and embracing us, transmitting sound and light frequencies. As long as we don't think about it we forget, we actually touch it and are touched by it.
The scanner, or optical detector, is sensitive to this atmosphere, it is able to measure and record three-dimensional bodies, the time of their approaching and receding, even the slightest change in movement and light conditions.
The project aims to highlight this atmosphere, its ethereal presence that envelops and transmits everything. Engaging the visitor, filmed by the scanner in a first room, and projecting his image in a second, 26 videos reproduce in a visual polyphony the fragments of moving faces according to a double rhythmic sequence.
A series of 8 photographs, (70 x 50 cm) show a hand photographed with a scanner placed at a progressively greater distance and constitute the incipit of the installation that also envisages, in addition, a relationship with the city.
Selected images of “Corpi d’aria (Air Bodies),” in fact, are projected in cross-fading onto the urban walls of Rome. Their intangible texture shows the quality of the surfaces on which they are projected, becoming even more evanescent and assimilating the historical city.

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